Vuoi aprire una LTD? Ecco le 10 regole d’oro!

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Vuoi aprire una LTD? Ecco le 10 regole d’oro!

Aprire una LTD

  1. Il Regno Unito è composto da quattro Stati, che sono: Inghilterra, Galles, Scozia ed Irlanda del Nord ciascuno dei quali ha la propria fiscalità e le proprie regole. Raccogli informazioni su quale Stato utilizzare per  fare il tuo investimento: p.e. l’Inghilterra è ideale per il trading globale, l’Irlanda del Nord per i servizi tecnologici.
  2. Non basare la tua scelta solo sulla fiscalità! E’ molto facile cadere in tentazione considerata la enorme differenza con l’Italia (pari al 68%); nel tuo progetto devi dare la priorità alle valide ragioni economiche a base della scelta di localizzarti all’estero (p.e. questioni di mercato, di prezzi, di immagine, etc.);
  3. Non <<traslocare>> tout court il tuo business dall’Italia pur rimanendo ivi residente con famiglia compresa: il fisco italiano ti creerà un sacco di problemi  e ti considererà sempre un soggetto da tassare!
  4.  Non fare una scelta emotiva motivata da <<F24>> o da <cartella esattoriale> che ti è piombata addosso e che ti altera le percezioni;
  5. Lavorare ed avere dimestichezza in un mercato internazionale è un bel vantaggio, se poi hai un nuovo prodotto da lanciare o un servizio nuovo da proporre  avrai le strade aperte. Crea una marca  ed un marchio, verifica o fai verificare che sia disponibile con il nostro supporto e registralo (non a nome tuo se sei residente in Italia).
  6. Se sei titolare di un brevetto o di un marchio e logo, che pensi sia vincente ed innovativo, in Inghilterra si possono costituire ad hoc, con un piccolo investimento, le dormant company cioè società che senza nessuna movimentazione contabile sono proprietarie del marchio e .. del brevetto. Rilassati e rimani in attesa del momento giusto del mercato o del compratore interessato al tuo brevetto o marchio.
  7. Cibo e bellezze a parte, scordati tutto quello che è <<italiano>> creati degli antivirus mediante la creazione di un profilo nuovo dal quale gestire tutta la tua attività estera: posta elettronica solo con una webmail nella giurisdizione scelta, telefoni con SIM di operatori esteri. Attualmente anche le attività sane sono viste male dal virus del GF tributario.
  8. Una delle prime valutazione da fare, attiene alla reputazione dei consulenti. Alcune domande possono permettere di discernere gli operatori seri e preparati da “faccendieri e mestieranti “. Innanzitutto, chiedete ed appurate da altre fonti se effettivamente questi consulenti vivono nel Paese che propongono o se sono invece residenti in Italia e, magari, nel paese estero hanno solamente un contatto o un ufficio che ha sede in un albergo. Una buona impostazione circa il luogo effettivo di amministrazione dell’attività vince la presunzione di esterovestizione da parte del fisco italiano.
  9. Non mettere in difficoltà il tuo consulente chiedendogli di aprirti un conto corrente bancario ben sapendo che hai problemi con il CRIF (Centro raccolta informazioni creditizie) oggi la banca dati è a livello internazionale.
  10. Valuta attentamente il tuo investimento estero con il tuo commercialista esperto di fiscalità italiana, sbagliare con il modello RW può essere estremamente spiacevole.
In: News, Società Londra