GOD save the italian economy

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GOD save the italian economy

Recentemente l’Economist ha pubblicato un duro (ma produttivo) articolo sul declino delle grandi aziende italiane, definendo (a ragione o meno) l’Italia il vero malato d’Europa. Un malato che non si è più ripreso dalla prima crisi finanziaria del 2008, cedendo un poco alla volta tutti i migliori marchi alle aziende straniere.
«Tre ragioni principali spiegano la caduta dell’Italia delle imprese nell’irrilevanza. Hanno a che fare con una carenza di capitale finanziario, sociale ed umano, che si autoalimenta» segnalando oltre al rischio di imminente insolvenza di parecchie Grandi Imprese, i continui investimenti dello Stato in fallimenti perenni, citando Alitalia.
Ed ancora l’Economist cita lo studio del 2017 di Guido Corbetta dell’Università Bocconi, secondo il quale «oltre metà delle imprese italiane di prima generazione ha un proprietario-capo che ha più di 60 anni e un quarto uno che ne ha almeno 70».
Non si è fatta attendere la risposta di Guido Corbetta (Docente Università Bocconi di Milano) che conferma sul settimanale di RCS L’Economia alcune nostre lacune, citando la classifica mondiale Doing Business 2020 dal quale emerge che il nostro Paese si posiziona al 58 posto alle spalle tra gli altri, di Kosovo, Kenia e Cipro. Analizzando nel dettaglio la classifica, il nostro Paese si posiziona al 97 posto per le autorizzazioni a costruire, 98 per l’avvio a nuovo Business e 128 per regole fiscali. Ma più in generale ciò che più preoccupa gli inglesi è la struttura finanziaria del Sistema Imprese sempre più sbilanciato verso il Debito.
Ma vi sono anche alcuni punti positivi secondo Guido Corbetta: il sistema Imprese Italiano si fonda su un tessuto capillare di Imprese Familiari che nel loro complesso non hanno nulla da invidiare alle altre imprese estere. Per quanto riguarda invece il grado di anzianità dei membri dei CdA la situazione non è poi così grave, in quanto è in atto già da parecchi anni un Ricambio Generazionale che vede alla guida delle Imprese più di un AD. Infine, risponde sempre Corbetta, è vero che il nostro Paese ha molti limiti ma occorre anche ricordare che nel 2019 l’Italia era al nono posto al mondo per il valore di esportazioni con 510 miliardi di Euro.
Fatte le dovute analisi (ben vengano le critiche) ci viene da pensare come potrebbe essere il nostro Paese eliminando la burocrazia, incoraggiando la meritocrazia, azzerando il debito pubblico ed investendo in produttività anziché in sovvenzioni improduttive: proviamo a pensarci, almeno.

AE Morgan, società di consulenza e servizi professionali specializzata in international tax planning con sede a Londra.  La mission è trasformare la conoscenza in valore, accompagnando le aziende nei loro processi di internazionalizzazione. AE Morgan è il brand di Morgan Corporate LTD

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