AE Morgan: Brexit non frena la crescita dell’economia inglese
Nonostante i continui allarmi sulle conseguenze della Brexit, i dati comunicati recentemente dalla Bank of England sembrano dipingere un quadro generale positivo per l’economia inglese e, come sottolineato da AE Morgan, non si è mai verificato il cataclisma economico che tanti avevano previsto. Il referendum del 2016 e l’inizio del processo di allontanamento e uscita della Gran Bretagna dall’unione doganale e politica europea avevano gettato inizialmente un’ombra di incertezza sul futuro dell’isola. La Banca d’Inghilterra vedeva infatti al ribasso le stime di crescita del Paese, con un incremento limitato ad un +1,5%, dovuto allo shock della consultazione popolare. Il governatore dell’istituto finanziario, Mark Carney, ha sottolineato nell’Inflation Report che in realtà l’economia crescerà più del previsto, con un incremento di almeno due punti percentuali del Pil e un’inflazione del 2,8%. A riprova del buono stato di salute dell’economia britannica c’è anche la risposta dell’esecutivo, contraddistinta dalla decisione di proseguire verso una “Hard Brexit”, interrompendo gli accordi di mercato interno e unione doganale con l’Unione Europea e concentrando gli sforzi del governo nel rispondere a problematiche che vengono ritenute più urgenti. Il percorso di distacco dall’UE non si completerà inoltre se non tra qualche anno e il Primo Ministro è deciso ad ottenere nel frattempo un accordo di libero scambio sui servizi finanziari. Per gli esperti di AE Morgan, mentre i Paesi europei sono impegnati a parlare di Brexit, la Gran Bretagna è già attiva e sta realizzando importanti accordi commerciali con Giappone, Cina e Stati Uniti, fattore che andrà a favorire l’Inghilterra nei prossimi negoziati con l’Unione Europea. L’outlook del Paese, come spiegato dal governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney, è cambiato a causa delle misure di politica fiscale realizzate dal Primo Ministro in novembre, oltre che dalla straordinaria tenuta dei consumi interni e dei bassi tassi bancari. L’analisi di AE Morgan evidenzia l’ottimo stato di salute dell’economia inglese: la fiscalità favorevole del Regno Unito renderà ancora più appetibile costituire società in Inghilterra.