AE Morgan evidenzia il calo dell’occupazione giovanile

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AE Morgan evidenzia il calo dell’occupazione giovanile

Nonostante negli ultimi anni in Italia siano state adottate diverse misure destinate a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, i livelli occupazionali della generazione “millennials” continuano a decrescere. Nel corso di oltre un decennio, dal 2004 al 2017, il tasso di disoccupazione in tal senso è passato dal 22% al 35%, rendendo la penisola fanalino di coda in Europa. AE Morgan, studio di commercialisti italiani a Londra fortemente legato al Belpaese, sottolinea i dati di uno studio de Il Sole 24 Ore, nel quale emerge la sempre più decisa preponderanza degli over 50 nel mondo del lavoro. Preferiti ai giovani, per via della maggiore preparazione ed esperienza, rappresentano oggi da soli un terzo della forza lavoro attiva. Numeri sui quali pesano da un lato l’invecchiamento generale della popolazione e la riforma delle pensioni e dall’altro lato le inadeguatezze del sistema scolastico. Basti pensare che a gennaio, su un totale di circa mezzo milione di nuovi rapporti di lavoro, solamente meno di un quinto (poco più di 85.000) riguarda la fascia d’età degli under 30.

Secondo gli esperti di AE Morgan i giovani soffrono una scarsa capacità operativa dovuta spesso a studi troppo teorici, slegati alle reali necessità delle aziende, e l’assenza di una vera e propria programmazione di investimenti sulla formazione, al contrario di quello che invece avviene in altri Paesi, come ad esempio il Regno Unito. Di fronte sia all’impossibilità delle imprese di formare professionalmente le nuove generazioni, sia agli scarsi investimenti compiuti generalmente in tale ambito, molti sono costretti ad abbandonare il Paese in cerca di altre opportunità. Motivi per i quali AE Morgan, società di consulenza in grado di assistere a 360 gradi coloro che desiderano costituire società in Inghilterra, Aprire LTD o Trust, ha deciso da tempo di investire nei giovani ragazzi, laureati e laureandi, al fine di formarli professionalmente attraverso lo sviluppo di uno spirito internazionale e critico nei confronti del mondo del lavoro.

In: Economia, News